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Disoccupazione record, un giovane su tre a casa

02 Giu 2012
Federico D
Contratti

Il governo Monti ancora di recente ha promesso investimenti copiosi per migliorare la situazione occupazionale in Italia, soprattutto per quello che riguarda i giovani. Ma intanto puntuali arrivano i dati dell’Istat che fotografano un Paese senza troppe speranze.

 Infatti ad aprile la disoccupazione ha toccato livelli che non si registravano da ben tredici anni, quando ancora non esisteva nemmeno l’euro. Si parla complessivamente di 2,615 milioni di italiani, con una crescita rispetto a marzo pari all’1,5% (per 38 mila unità) mentre su base annua il numero di disoccupati è aumenta del 31,1%, che significa 621 mila unità. Inoltre il tasso di disoccupazione è pari al 10,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a marzo e di 2,2 punti su base annua, dato che sono i più alti da gennaio 2004.

Ovviamente la situazione è ancora più preoccupante se si scorpora il dato relativo ai giovani: tra i 15 e i 24 anni  sono ben 611 mila quelli in cerca di lavoro, con un tasso di disoccupazione pari al 35,2%, in diminuzione di 0,8 punti percentuali rispetto a marzo ma in aumento di 7,9 punti su base annua. Come a dire praticamente che almeno un giovane su tre che non sia ancora occupato dagli studi è inoccupato.

Inoltre gli inattivi tra 15 e 64 anni sono diminuito solo dello 0,1% rispetto al mese precedente, con un tasso di inattività che si mantiene al 36,6%. Complessivamente ad aprile gli occupati sono 22,953 milioni, in calo di 28 mila unità rispetto a marzo soprattutto per la contrazione dell’occupazione maschile. E nel confronto con lo stesso mese dell’anno precedente l’occupazione è un aumento solo dello 0,1% mentre il tasso di occupazione é pari al 57,0%, in aumento di 0,2 punti percentuali nel confronto tendenziale.

Scendendo nel dettaglio, nel primo trimestre 2012 si è registrato un calo dell’occupazione maschile (-1,2%, pari a -168.000 unità) a fronte di un lieve incremento di quella femminile (+0,9%, pari a 87.000 unità). In particolare contrazione al Nord  con un -0,3%, pari a -32.000 unità, e nel Mezzogiorno  con un -0,2%, pari a -15.000 unità mentre nel Centro il dato è pari a -0,7%, ossia 34.000 unità. Da segnalare anche il fatto che aumenta, seppure di poco, l’occupazione di cittadini stranieri (+36.000 uomini e +38.000 donne).

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