• Home
  • Info
Garanzia Giovani 2018: fino a 670 euro al mese per i ragazzi
Concorso IVASS per laureati
Polizia Municipale: concorso a San Benedetto del Tronto
Sorgenia: nuove offerte di lavoro
Concorso a Napoli per maestre e istruttori socio-educativi
  • Contratti
  • Donne al lavoro
  • Guida Al Lavoro
  • Incentivi
  • Notizie
  • Offerte Lavoro
  • Politiche Sociali

Lavoro e contratti, ecco cosa può cambiare

10 Gen 2012
Federico D
Contratti, Politiche Sociali

Lo ha ribadito ancora domenica sera Mario Monti a ‘Che tempo che fa’. Ora è tempo di liberalizzazioni e soprattutto di una riforma certa del mondo del lavoro, capace di rilanciare l’occupazione soprattutto a livello giovanile non solo in quelle zone ciclicamente depresse come il Sud Italia.

Il primo passo, come da anticipazioni delle passate settimane mai formalmente smentite dal neo ministro Fornero, sarà quello di rivedere le forme contrattuali (ben 46 diverse in Italia) puntando ad arrivare al cosiddetto ‘contratto unico’. Il tutto però al momento si scontra con le posizioni dei sindacati, a cominciare dalla Cgil, che temono di veder toccato l’articolo 18, soprattutto per quello che attiene ai licenziamenti facili.

Vediamo quindi cosa potrebbe cambiare per i lavoratori italiani, a cominciare dai licenziamenti. E’ prevalente al momento la tesi che sposa la proposta lanciata dall’economista Pietro Ichino, ossia di una maggiore flessibilità da parte del lavoratore che verrebbe però compensata dall’obbligo per l’azienda o comunque il datore di lavoro di reintegro in caso di miglioramento del bilancio e con ammortizzatori sociali più o meno estesi nel tempo. Nella vecchia proposta, formulata dell’ex ministro Damiano, era previsto invece un periodo di prova di tre anni nei quali sarebbe stato possibile licenziare.

Tra quelli che dovrebbero essere maggiormente beneficiati dalla riforma ci saranno i giovani, visto che dai dati in possesso del ministero oltre il 60% delle assunzioni che interessano persone sotto i 30 anni avviene con contratti atipici (sono ben 34 le forme). Il cambiamento quindi interesserà soprattutto loro  che potrebbero così avere maggiori garanzie e sperare di uscire finalmente dal precariato continuo.

E a propositi di precari, visto che ormai sono di tutte le età, il ministro Fornero punterebbe (usiamo sempre il condizionale) a forme d’impiego e retribuzione sicure soprattutto per quella fascia che va fino ai 40 anni e che sarà interessata anche dalla riforma dei versamenti pensionistici, ormai dipendenti dai contributi versati. Quindi, più stipendi certi maggiore introito per le casse dello stato alla voce pensioni.

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!

Puoi votare l'articolo anche qui, gli articoli precedenti qui.
articolo 18, contratti atipici, forme contrattuali, giovani, licenziamenti, Mario Monti, reintegro, riforma certa del mondo del lavoro, versamenti pensionistici



Commenti



Articoli collegati

  • Lavoro, tra articolo 18 e apprendistato ecco le novitàLavoro, tra articolo 18 e apprendistato ecco le novità
  • Lettera del governo all’Ue: licenziamenti come misura anticrisiLettera del governo all’Ue: licenziamenti come misura anticrisi
  • Allarme terrorismo, per Sacconi i Sindacati fomentano la violenzaAllarme terrorismo, per Sacconi i Sindacati fomentano la violenza
  • Donne e lavoro: sono di più, ma le madri restano penalizzateDonne e lavoro: sono di più, ma le madri restano penalizzate
  • Cosa è il contratto di engineering Cosa è il contratto di engineering
About the Author

Facebook