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La Green economy darà lavoro a 100mila italiani

04 Ott 2011
Federico D
Guida Al Lavoro, Incentivi

Almeno 110mila addetti da qui al 2020. Sono queste le prospettive d’impiego che può offrire un campo vasto e soprattutto in continuo sviluppo come quello delle energie rinnovabili, con prospettive di arrivare ad un massimo di stipendi pari a 2,6 miliardi di euro l’anno.

Sono queste le cifre che emergono dalla ricerca di un esperto del settore come Althesys e che ha voluto analizzare i possibili sviluppi della cosiddetta ‘green economy’ nei prossimi due lustri. Da una parte ci sono quelli che ancora ci credono poco e puntano a lavori più concreti, anche in prospettiva. Dall’altra comunque sono sempre più i privati e le aziende, anche a conduzione familiare che ci investono.

Secondo la ricerca fanno bene, perché in tutte le varie fasi della filiera che si occupa e svilupperà la ricerca delle energie alternative, dalla fabbricazione delle apparecchiature all’installazione fino ovviamente alla manutenzione ci sarà spazio per molti, in Italia. Lo dimostrano anche i dati relativi al fatturato dell’industria specifica nel settore, pari al 14% secondo gli ultimi dati Istat con un giro d’affari che è arrivato a circa 13 miliardi di euro complessivi.

Entro il 2020 quindi saranno molti i posti di lavoro disponibili: secondo Althesys oltre 41mila operai nel settore fotovoltaico, più di 28mila in quello dell’energia eolica, 26.400 nelle biomasse, 5.400 nel minihydro e 808 nel geotermico. Come a dire che complessivamente si supererà quota 100mila, con ottime prospettive di crescita ulteriore, anche perché dal 2020 entreranno in vigore anche in Italia le nuove rigidissime norme sulle emissioni e le energie alternative che dovrebbero portare l’Italia ad avere almeno il 17% dell’energia prodotta con fonti rinnovabili.

Ovviamente lo studio ha messo in evidenza come una parte fondamentale debba essere recitata dagli incentivi statali, senza i quali gli investimenti nel settore andrebbero fatalmente a calare compromettendo così anche le prospettive più rosee, andando anche ad incidere sui costi di produzione e quindi decurtando le possibili assunzioni.

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